Archive for the ‘scuola’ Category

nessuno è perfetto

lunedì, maggio 9th, 2016

“Nessuno è perfetto”. Probabilmente il nostro sguardo, attonito, sulla politica italiana è lo stesso di Jack Lemmon, quando si toglie la parrucca bionda, nella scena finale di “A qualcuno piace caldo” (Billy Wilder, 1959).

Non è perfetto l’attuale parlamento italiano, nominato con un “porcellum” incostituzionale, lontano anni luce dallo “spirito costituente” del quale avrebbe bisogno l’Italia che ha vissuto una lunghissima e sfiancante crisi economica, sociale e politica. Nessuna meraviglia, quindi, se i tentativi fatti per scuotere il nostro paese da un immobilismo antico ed ostinato siano pieni di imperfezioni. Assai imperfetto è il governo, uscito dalla “non vittoria” del Pd alle elezioni del 2013. Dopo il gran rifiuto del M5S a qualsiasi dialogo, il Pd si è consegnato alle “larghe intese” con Berlusconi, che si sono ristrette quando l’ex cavaliere è stato condannato ed espulso dal Senato, lasciando in eredità Alfano. Il governo diventa ancora meno perfetto quando la sinistra interna al Pd, che pure avrà le sue ottime ragioni, fa le bizze, vota e non vota e così apre le porte all’assai imperfetto Verdini, per raggiungere uno straccio di maggioranza parlamentare, salvo lamentarsi del trasformismo dilagante. (altro…)

Elezione permanente

giovedì, aprile 7th, 2016

Tra poco voteremo, e poi voteremo di nuovo e poi di nuovo, e poi ancora –forse- di nuovo. Si apre, così, una stagione di “elezione permanente”, democratica e sfiancante per un corpo elettorale deluso, critico e lontano dalla politica. Il 17 aprile voteremo per il referendum abrogativo sulle “trivelle”, poi per eleggere 1.371 sindaci, poi di nuovo per il referendum confermativo sulle modifiche della Costituzione e poi chissà per che cosa. I cittadini andranno a votare per il sindaco, scegliendo – come nel caso di Roma, massacrata da “Mafia capitale”- il “meno peggio”. Il referendum sulle “trivelle”, invece, è ancora “misterioso” perché fino ad oggi è stato raccontato in politichese stretto, ad esclusivo beneficio della “casta” di giornalisti e politici. Fino ad oggi, o quasi, si è parlato solo delle baruffe interne al Pd, tra i presidenti delle Regioni, quasi tutti Pd, e il governo a trazione Pd, tra la sinistra Pd e la maggioranza Pd, naturalmente con Matteo Renzi al centro di tutte le polemiche, ma sull’argomento specifico del referendum si è capito poco o nulla. (altro…)

Rumore di “primarie”

martedì, marzo 8th, 2016

Tanto rumore per nulla? Forse no. Le primarie del centrosinistra, che erano state vissute dal sindaco in carica, Roberto Cosolini, come un colpo basso, e come una sfida dal senatore Francesco Russo, hanno dato un risultato clamorosamente molto netto e forse inaspettato. Poche ore prima del voto la preoccupazione sul volto della “vecchia guardia” che sosteneva Cosolini, e che si è rivitalizzata con il vigore e l’impegno di anni ormai lontani, era ben visibile. L’attacco improvviso del giovane senatore democratico aveva non solo sorpreso e un po’ scandalizzato per la sua irritualità, ma aveva innescato anche una forte perplessità, e forse invidia , per il volume del fuoco comunicativo messo nella campagna elettorale. Una campagna all’americana, forte, probabilmente costosa, efficace e diffusa con tutte le modalità del marketing politico e sui social media. (altro…)

#buonascuola?

giovedì, maggio 14th, 2015

Che fare della scuola italiana? Davvero la scuola italiana è così pessima come ci raccontano da anni?  Se leggiamo le classifiche internazionali sembrerebbe proprio di sì. Secondo i dati Ocse l’Italia è molto indietro nelle classifiche internazionali che misurano la capacità di comprensione di un testo scritto, di matematica e scienze (ma non la filosofia, purtroppo…). In una ipotetica classe internazionale noi italiani saremmo messi tra gli “asini” o quasi. Ma le cose non stanno così. La prova empirica viene dagli studenti italiani che frequentano un anno di scuola all’estero, e anche se a casa sono così così, spesso si ritrovano ad essere tra i primi della classe. (altro…)

Un Marziano a Roma

mercoledì, maggio 29th, 2013

Un Marziano a Roma. Forse la profezia di Ennio Flaiano sta per avverarsi. Ormai dissolta la Roma onirica della “dolce vita” felliniana, rimane la Roma mostruosa e bellissima di Sorrentino e Servillo, che potrebbe incoronare sindaco un “marziano” nato a Genova e che ha lavorato nei migliori istituti di ricerca degli States. Certo, i romani che sono andati a votare sono poco più della metà, ma tutti guarderanno con una punta di scettica curiosità a questo possibile/probabile sindaco scienziato che promette “che tutto cambierà” e che potrebbe curare i mali antichi e recenti di una città che è stata maltrattata oltre misura, forse più per incapacità che per cattiveria, dal sindaco uscente. Come è stato possibile? Cos’è successo a questi strani italiani, arrabbiati con la politica, ma che continuano a votare in percentuali vicine alle medie delle democrazie occidentali? Forse –sotto sotto- gli italiani sono innamorati della politica, e quando si infuriano o restano per dispetto a casa, in realtà sono arrabbiati con una “casta” privilegiata ed inamovibile, anche quando si riduce –obtorto collo- lo stipendio. (altro…)

Ultimo giorno di scuola e Costituzione

domenica, luglio 1st, 2012

Ultimo giorno di scuola. Almeno per me, dopo quasi quarant’anni d’insegnamento. Ultimo giorno dedicato, ancora una volta, alla Costituzione. E’ un piccolo regalo che mi sono fatto, dando a me e ai miei studenti l’opportunità di “ripassare” la nostra Carta fondamentale, bella e preziosa, sul piano concettuale e formale, con quelle parole misurate, che la rendono straordinariamente chiara, precisa, aperta a tutti, davvero democratica e “repubblicana” (quanta intelligenza, passione, cultura non ostentata, c’è dentro quelle parole così limpide).

Solo negli ultimi minuti ho confessato ai miei studenti che –per me- era l’ultima ora di lezione ed è scattato un piccolo applauso, il più prezioso della mia vita. Per me la scuola è stata un viaggio bello e stimolante, fatto insieme a tanti studenti, che forse si portano dentro un po’ di “storia e filosofia” che abbiamo percorso insieme.

Per quasi venti anni ho insegnato al Liceo Petrarca, e così ho vissuto un pezzetto della sua storia centenaria, e ho sempre pensato che fosse una sorta di oasi, una nicchia di scuola pubblica che funziona, tra merito ed equità, con tanti docenti che amano il proprio lavoro e che hanno educato i propri studenti alla “cittadinanza” europea (chi non ama e denigra la scuola pubblica italiana vada a vedersi “Detachement” e gli occhi disperati di Adrien Brody).

Noi, invece, siamo stati fortunati. In tutti questi anni ci siamo “divertiti” tra date, filosofi e qualche film.

Adesso vorrei che questi giovani, anche quelli che nel frattempo sono un po’ invecchiati, diventassero prima possibile e davvero “classe dirigente”, con energia, etica, idee ed ideali, dei quali abbiamo disperato bisogno. Per questo vorrei ringraziarli e augurare a loro “buona vita e buon futuro”, senza dimenticare qualche frammento di Epicuro, Guglielmo d’Ockham, Kant, J. S. Mill, Nietzsche, Karl Popper, e tanti altri, che ci hanno aiutato –grazie alla nostra “scuola pubblica”- ad essere un po’ più liberi.

Grazie ragazzi.

fdc

Lo spot di Woody …to Rome

martedì, maggio 1st, 2012

Imbarazzante. Lo spot che Woody Allen ha girato in “To Rome with Love”, tra i film turistici, come li ha chiamati Callisto Cosulich, è il meno riuscito e il più lontano dalla poesia sognante, illusoria e graffiante degli altri (Londra, Parigi, Barcellona). Sembra quasi che il grande Woody Allen, che è stato maestro di ironia, intelligenza e leggerezza, conosca poco e non ami quasi per nulla Roma, ridotta a poco più di una cartolina troppo colorata.

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Raccontare a scuola il “romanzo” di una strage:12 dicembre 1969

domenica, aprile 8th, 2012

Non è vero, come dicono molti con distratto sussiego, che queste storie non si “fanno” a scuola. Qualche volta si prova a raccontarle, ma non è facile “insegnare” questi pezzi di storia, che qualcuno, tra i docenti più anziani e in via di esaurimento, ha vissuto e ricorda ancora dolorosamente. Qualcuno di noi, più per testardaggine che per obbligo ministeriale, insiste a spingere frammenti di racconto dentro pezzi di storia che non hanno mai fine, ma è una sfida metodologica, culturale ed etica. Innanzi tutto etica. Come faranno, gli studenti che oggi hanno 18 o 20 anni, a sapere cosa siamo diventati ignorando cosa è avvenuto il 12 dicembre 1969, il 28 maggio 1974 a Brescia, il 9 maggio 1978 o il 2 agosto 1980? Come facciamo noi, ormai vecchi professori, a raccontare quelli che sono anche pezzi della nostra vita come se fosse “la storia”? Come fanno gli italiani a sapere chi sono, se ancora non sappiamo chi ha violentato, a forza di bombe e di stragi, la nostra storia collettiva? (altro…)

“Indignati” e beneducati

martedì, novembre 8th, 2011

L’eterno ritorno all’eguale. La profezia di Friederich Nietzsche si realizza da sempre nella scuola, destinata a rivivere gli stessi istanti in modo sempre diverso (per non morire dalla noia). Ecco, allora, che nella stagione delle castagne o dei tartufi (per i più raffinati) scatta negli studenti l’irresistibile tentazione delle occupazioni (o di qualcosa del genere), con l’eterno ritorno del dibattito sulla legalità e/o illegalità di tale decisione, sulla democrazia, sul senso della scuola, sul futuro che forse non arriverà mai. (altro…)

Scuola pubblica e Berlusconi

lunedì, febbraio 28th, 2011

“Inculcare”. E’ il verbo utilizzato dal nostro Presidente del Consiglio parlando della scuola pubblica e delle famiglie. Non c’è bisogno di interpretazioni malevole o conoscere l’etimologia latina per intuire che si tratta di calcare dentro con il piede, spingere a forza, riempire un vaso vuoto. Ma che idea ha, il nostro Presidente del Consiglio, della cultura e della scuola italiana? Chi gli racconta queste cose? Il suo ministro Gelmini, che la conosce assai poco ma l’ha massacrata con i tagli? Il suo ministro Brunetta, che considera quasi tutti i docenti dei fannulloni? Chi spiegherà a questo vecchio signore tanto ricco e troppo potente, che ci sono cose che non si possono comprare? Tra queste c’è la cultura, chi si acquisisce lentamente, con fatica, passo dopo passo, il rispetto di sé e degli altri, l’incontro con mondi plurali ed idee lontane e vicine che altrimenti ci sarebbero precluse. La scuola italiana, maltrattata e tagliata, sta lavorando -nonostante tutto- per salvare quel po’ di memoria che ci rimane in una società che sembra annegare in un eterno presente televisivo. (altro…)