Secondo il vecchio Hegel, per capire la dispettosa razionalità del presente, che si sviluppa dialetticamente nella Storia, bisogna cogliere “lo spirito del tempo” (Zeitgeist).Qual è (mi raccomando: senza apostrofo, cari senatori privi di correttore automatico), allora, la chiave per cercare di indovinare il senso di questo nostro presente confuso e gassoso? La caduta del Grande Muro ideologico, la globalizzazione, la frantumazione di conflitti grandi e piccoli, la lunga e profonda crisi economica, forse hanno oscurato la ricerca dialettica dello Spirito. La Ragione, che Hegel cercava nella Storia, sembra aver lasciato il posto ad angoscia, incertezza, paura.
I barconi stracolmi di disperati hanno sostituito le immagini della devastante guerra civile in Siria, ma a loro volta –almeno per un po’- sono stati cancellati dalle lacrime di madri e padri che hanno visto morire i loro bambini che giocavano sulla spiaggia o in strada. Chissà se le lacrime dei genitori israeliani, che hanno appena seppellito i loro figli morti in battaglia, hanno un sapore diverso da quelle palestinesi? Chissà se le bombe “intelligenti”, che mandano sms di avvertimento alle loro vittime, garantiranno il futuro di Israele contro i razzi dei terroristi di Hamas? (altro…)