Il governo di Pangloss

Il Governo di Pangloss

Sostiene Pangloss, maestro di ottimismo, seguace di Leibnitz e guida spirituale di Candide, che questo è “il migliore dei governi possibile”.

In realtà, senza far riferimento alla onnipotenza divina, più semplicemente significa che –in questo momento- è “l’unico” governo possibile, visto che i mondi alternativi che si potevano “creare” con Prodi o Rodotà sono stati bruciati. Per farlo nascere il “neo” presidente Napolitano ha fatto, letteralmente, un miracolo politico ed istituzionale. Ha scelto il giovane ed esperto Enrico Letta, di profonda cultura cattolico democratica, che qualcuno in modo spicciativo chiama banalmente “democristiana”, cresciuto dentro l’insegnamento e le idee di Beniamino Andreatta.

Enrico Letta non ha tradito le aspettative ed ha realizzato –direbbe Pangloss- il migliore dei governi possibile, con tante donne e con un sapiente equilibrio tra posizioni (apparentemente?) inconciliabili, applicando davvero l’antica e sottile “arte” democristiana. Ha fatto un discorso alto, a suo modo coraggioso, sostanzialmente riformista e di “centrosinistra”, con i richiami al lavoro, al sostegno alle famiglie in difficoltà, all’istruzione, ai giovani, alla cittadinanza, testimoniata dalla presenza di Cécile Kyenge nel governo, contro la corruzione e i costi della politica, con una forte impronta europeista che echeggiava –senza citarlo- Altiero Spinelli e con un importante appello all’etica pubblica per il recupero di “decenza e sobrietà”. Enrico Letta ha dichiarato la sua determinazione per cambiare il “porcellum”, suggerendo di ristabilire la vecchia legge maggioritaria con recupero proporzionale, come voleva il referendum popolare bocciato dalla Consulta. Ma –secondo alcuni- tutti questi impegni alti e nobili sono chiacchiere, perché le cose serie sono la sospensione della prima rata dell’Imu e del prossimo aumento dell’Iva, imposti pochi mesi fa da Monti, che adesso applaude alla loro revoca. E così il centrodestra, con una prontezza di riflessi e una rapidità che il centrosinistra nemmeno si sogna, ha marchiato il programma di Enrico Letta come il “suo” programma. Il vicepresidente del Consiglio, Angelino Alfano, frenato negli applausi da Emma Bonino, ha subito detto che il programma era “musica per le sue orecchie”. Così il centrodestra –come sempre- ha preso il tratto, ha marchiato la realtà con la sua agenda conquistando un vantaggio sul suo “alleato” (non riesco a non mettere le virgolette) di centrosinistra. Ma ancora una volta –come quasi sempre- tutto si fonda su una bugia. La sospensione dei pagamenti di giugno dell’Imu, in previsione di una riforma radicale della tassazione, è cosa ben diversa da quanto aveva promesso Silvio Berlusconi in campagna elettorale e che gli ha quasi (adesso senza quasi) fatto vincere le elezioni. La promessa vincente, infatti, era stata la restituzione dell’Imu 2012, a costo di pagarla con i suoi soldi. Naturalmente nel discorso di Enrico Letta non c’è traccia di questa promessa, un po’ oscena per i conti dello stato, ma va bene lo stesso, tanto gli italiani hanno poca memoria e nei sondaggi già premiano –giustamente, perché è davvero bravo- il partito di Berlusconi. Poco importa che la riduzione/eliminazione dell’Imu per la prima casa, almeno per i redditi più bassi, fosse già nel programma del centrosinistra, tanto Bersani, impegnato a smacchiare il giaguaro, si era dimenticato di ricordarlo.

Adesso, al “migliore dei programmi possibile”, non resta che la prova dei fatti, ma Pangloss dovrà spiegare a Candide da dove salteranno fuori i soldi per tutte le cose belle e giuste che sono state promesse.

Adesso vedremo come agiranno i due partiti “alleati”, che il prossimo anno si scontreranno (o no?) per le elezioni europee, dove si vota con il sistema proporzionale.

Adesso vedremo se un trionfante Silvio Berlusconi, da sempre nemico giurato della nostra Costituzione repubblicana, otterrà la presidenza della Convenzione (l’ex Bicamerale di D’Alema) per le riforme costituzionali.

Adesso vedremo. Anzi “vedrò”.

fdc

twitter: @francodelcampo