infiltrato

Ormai sono troppo vecchio, quasi per tutto. Ormai sono troppo vecchio per fare l’ “infiltrato” nel Movimento 5 Stelle, e poi mi scoprirebbero subito perché con barba e capelli bianchi c’è né già uno e si chiama Beppe Grillo.

Ormai sono abbastanza vecchio e posso permettermi il lusso di essere “democratico”, un po’ liberale e un po’ socialista (è complicato, ma nel paese di Gobetti, Gramsci e dei fratelli Rosselli non è impossibile), e probabilmente lo resterò anche quando Casaleggio avrà spazzato via tutti i partiti.

Eppure 45 anni fa sono stato giovane. Ho ricordi vaghi e cerco di non pensarci, ma in questi giorni un po’ di quel profumo mi è ritornato in mente. Ho visto giovani impegnati ed entusiasti, spesso laureati, un po’ impacciati, che vogliono cambiare il mondo. Questa volta hanno (quasi) conquistato il Palazzo, pacificamente, e grazie ad internet vorrebbero far diradare la nebbia che –fin dai tempi di Guicciardini- lo divide dalla Piazza (virtuale).

A quanto pare il M5S si governa con una specie di assemblea permanente, che dà l’emozione della libertà e un forte senso di appartenenza, ma nasconde i rischi del conformismo della “volonté générale”, che ha dentro di sé un sottile rischio totalitario.

Con il loro ingresso un po’ impacciato e molto determinato nel Palazzo, sono riusciti a cancellare –con soddisfazione di molti- frammenti di una casta di lunga durata, come Fini, Casini, Dipietro, qualche comunista di cui nessuno ricorda il nome e un magistrato, come Ingroia, che ha sbagliato tempi e sintassi del suo ingresso in politica. E questo, sotto sotto, risveglia il “grillino” che c’è in molti di noi, perché non se ne può più dei privilegi della casta, dell’inerzia della nomenklatura che non vuole mollare le poltrone, dei super premi ai super manager di aziende fallimentari (“forza Svizzera”), di una burocrazia soffocante e opaca, di una corruzione ed evasione che affondano il paese, le aziende e le persone oneste.

Ai miei tempi, con la storia e la filosofia si incrociava anche con un po’ di “caduta tendenziale del saggio di profitto”, di valore d’uso e di scambio di una merce, di capitale fisso e della tecnologia che avrebbe liberato l’uomo dallo sfruttamento. Tutte stupidaggini, naturalmente, che adesso mi hanno reso diffidente verso la “decrescita felice”, ma la crescita all’infinito mi pare improbabile e continuano a darmi fastidio gli sprechi, i rifiuti che puzzano e costano e potrebbero diventare una risorsa e non capisco perché non si possano costruire/ristrutturare le case con risparmio energetico come fanno in Germania, nell’Europa che funziona o quei rivoluzionari di Bolzano.

Il governo avrebbe tante cose da fare, urgenti ed indispensabili, ma non le farà, perché –paradossalmente- se i cittadini eletti con il M5S votassero un pezzo importante del loro programma proposto dal povero Bersani in versione Gargamella, sarebbero accusati di essere dei “traditori” e trattati come un Degregorio o un Scilipoti, scelti da Dipietro e comprati da Berlusconi. Altro che risparmio energetico. Siamo di fronte a un colossale spreco politico ed economico, visto che l’instabilità e lo spread ci faranno spendere in un anno 10 miliardi di euro che potrebbero essere dati agli esodati dimenticati dalla Fornero o alle aziende che non vengono pagate dagli enti pubblici o per restituire l’Imu. Bersani ci proverà e Grillo e Casaleggio gli diranno di no a male parole, perchè vogliono tutto o niente, e torneremo alle urne con l’orrendo “porcellum”. Ma questa volta, dopo la rabbia e la protesta, si dovrà fare i conti con una realtà che vede il 65% delle famiglie in sofferenza e il 40% di giovani disoccupati. Riusciremo a parlarne e a fare qualcosa di concreto? Riusciremo ad “infiltrarci” tra quei giovani bravi, onesti, intelligenti e portatori di una sorridente arroganza, perchè si ritengono depositari dell’unica verità? Perché non dare una “fiducia diffidente” a Gargamella per riuscire a sistemare, almeno un po’, questa nostra povera Italia? E se -oltre che bravi, onesti ed intelligenti- fossero anche generosi? Questa sarebbe la vera rivoluzione culturale della politica.

 @francodelcampo

errata corrige: “giovani, impegnati, entusiasti”, ma dopo aver sentito il cittadino eletto M5S “vegano” e la capogruppo alla camera M5S che ha studiato il fascismo sugli stessi libri di berlusconi, mi sono un po’ spaventato e allora cambiamo la legge elettorale ed andiamo subito alle urne…