E’ meglio non smarrire troppo rapidamente la meraviglia per una Giunta comunale composta da tanti giovani, da tante donne, da persone che hanno religioni diverse e (probabilmente) il “sangue misto”. Saranno (anche) loro a dover pensare, progettare e lavorare per il rilancio della città. Comunque vedremo.
Ma se si vuole il “rilancio” di Trieste (lo scrivo da tempo) forse conviene far riemergere la sua identità profonda, religiosamente laica e cosmopolita, che può ancora aiutarci a costruire un pezzo di futuro. Trieste ha avuto un senso quando è stata città ponte, quando ha saputo coniugare il senso degli affari con il porto franco di Carlo VI, con gli investimenti di Maria Teresa, gli editti di tolleranza di Giuseppe II, la visione economica internazionale del barone Revoltella e di von Bruck (come dire: Assicurazioni Generali, Lloyd Austriaco e Canale di Suez). (altro…)