Archive for luglio, 2012

Paradosso Italia

mercoledì, luglio 11th, 2012

L’Italia è un paradosso e il paradosso è una brutta bestia. E’ colpa sua se chi denuncia che tutti gli abitanti della sua isola sono bugiardi, non viene creduto. E così succede anche nella nostra penisola. Ci avevano raccontato che siamo il paese degli sprechi, come dimostra l’enorme debito pubblico che ci assilla dalla metà degli anni Settanta, ma se qualcuno cerca di porvi rimedio, inevitabilmente fa “macelleria sociale”. Ci avevano raccontato che, quando qualcuno moriva su una lettiga perché non aveva trovato un letto disponibile in ospedale, era malasanità. Adesso risparmieremo miliardi di euro tagliando migliaia di posti letto. Possibile che sia vera (o falsa), al tempo stesso la prima e la seconda affermazione, che sembrano in contraddizione, come vuole la dispettosa “logica” del paradosso? (altro…)

Ultimo giorno di scuola e Costituzione

domenica, luglio 1st, 2012

Ultimo giorno di scuola. Almeno per me, dopo quasi quarant’anni d’insegnamento. Ultimo giorno dedicato, ancora una volta, alla Costituzione. E’ un piccolo regalo che mi sono fatto, dando a me e ai miei studenti l’opportunità di “ripassare” la nostra Carta fondamentale, bella e preziosa, sul piano concettuale e formale, con quelle parole misurate, che la rendono straordinariamente chiara, precisa, aperta a tutti, davvero democratica e “repubblicana” (quanta intelligenza, passione, cultura non ostentata, c’è dentro quelle parole così limpide).

Solo negli ultimi minuti ho confessato ai miei studenti che –per me- era l’ultima ora di lezione ed è scattato un piccolo applauso, il più prezioso della mia vita. Per me la scuola è stata un viaggio bello e stimolante, fatto insieme a tanti studenti, che forse si portano dentro un po’ di “storia e filosofia” che abbiamo percorso insieme.

Per quasi venti anni ho insegnato al Liceo Petrarca, e così ho vissuto un pezzetto della sua storia centenaria, e ho sempre pensato che fosse una sorta di oasi, una nicchia di scuola pubblica che funziona, tra merito ed equità, con tanti docenti che amano il proprio lavoro e che hanno educato i propri studenti alla “cittadinanza” europea (chi non ama e denigra la scuola pubblica italiana vada a vedersi “Detachement” e gli occhi disperati di Adrien Brody).

Noi, invece, siamo stati fortunati. In tutti questi anni ci siamo “divertiti” tra date, filosofi e qualche film.

Adesso vorrei che questi giovani, anche quelli che nel frattempo sono un po’ invecchiati, diventassero prima possibile e davvero “classe dirigente”, con energia, etica, idee ed ideali, dei quali abbiamo disperato bisogno. Per questo vorrei ringraziarli e augurare a loro “buona vita e buon futuro”, senza dimenticare qualche frammento di Epicuro, Guglielmo d’Ockham, Kant, J. S. Mill, Nietzsche, Karl Popper, e tanti altri, che ci hanno aiutato –grazie alla nostra “scuola pubblica”- ad essere un po’ più liberi.

Grazie ragazzi.

fdc