Archive for febbraio, 2011

Scuola pubblica e Berlusconi

lunedì, febbraio 28th, 2011

“Inculcare”. E’ il verbo utilizzato dal nostro Presidente del Consiglio parlando della scuola pubblica e delle famiglie. Non c’è bisogno di interpretazioni malevole o conoscere l’etimologia latina per intuire che si tratta di calcare dentro con il piede, spingere a forza, riempire un vaso vuoto. Ma che idea ha, il nostro Presidente del Consiglio, della cultura e della scuola italiana? Chi gli racconta queste cose? Il suo ministro Gelmini, che la conosce assai poco ma l’ha massacrata con i tagli? Il suo ministro Brunetta, che considera quasi tutti i docenti dei fannulloni? Chi spiegherà a questo vecchio signore tanto ricco e troppo potente, che ci sono cose che non si possono comprare? Tra queste c’è la cultura, chi si acquisisce lentamente, con fatica, passo dopo passo, il rispetto di sé e degli altri, l’incontro con mondi plurali ed idee lontane e vicine che altrimenti ci sarebbero precluse. La scuola italiana, maltrattata e tagliata, sta lavorando -nonostante tutto- per salvare quel po’ di memoria che ci rimane in una società che sembra annegare in un eterno presente televisivo. (altro…)

SE I “VECCHIONI” VINCONO A SANREMO

domenica, febbraio 20th, 2011

Ma cosa sta succedendo? Davvero un vecchio professore di italiano e latino, che dicono severo con i suoi studenti, ha vinto il Festival di Sanremo con una canzone dedicata ai giovani, all’amore per la cultura e alla libertà delle idee? Davvero un vecchio comico, denigrato preventivamente dal servizio pubblico radiofonico su “Zapping”, ha commosso l’Italia e il presidente Napolitano cantando in modo intenso e sommesso “Fratelli d’Italia”, ricordando che il suo giovane autore, repubblicano e garibaldino, è morto nella difesa di Roma nel 1849? Davvero milioni di italiani hanno ascoltato, forse per la prima volta, le parole sagge e severe di Antonio Gramsci, che il fascismo ha messo in galera per vietargli di pensare? Davvero due raffinati sociologi travestiti da “iene”, come Luca e Paolo, hanno messo a nudo la debolezza dei potenti e il vuoto delle opposizioni? Davvero un anziano cantante e maratoneta ha ricordato alle sue “vallette”, troppo ricche, belle e distratte, che nelle piazze italiane c’è stata una manifestazione con centinaia di migliaia di donne (e di uomini) che chiedevano dignità e rispetto? Come mai tutto questo è accaduto nell’evento mediatico più “nazionalpopolare” (sintagma inventato da Gramsci, per accorciare la distanza tra intellettuali e popolo) che ci sia, mentre la nostra politica, accartocciata su se stessa, non riesce a trovare qualcuno che abbia parole e coraggio per far diventare finalmente maggiorenne questa nostra Italia?

fdc