La furbizia. E’ la maledizione e l’orgoglio di noi italiani e non abbiamo ancora capito se si tratti di un vizio o di una virtù. Eppure la furbizia è la degenerazione di un’intelligenza che non vuol far fatica. E’ la scorciatoia tattica rispetto all’astuzia, che comunque richiede calcolo e visione strategica. Gli stranieri che amano l’Italia detestano le furbizie di tanti italiani, che vogliono andare all’incasso immediato di tanti piccoli imbrogli (come il conto decuplicato al ristorante per i turisti giapponesi) senza pensare che il futuro si costruisce sulla credibilità di lungo periodo. Ma i danni peggiori la furbizia li fa quando diventa una forma di governo quotidiana. Pensiamo –partendo dai piani alti del palazzo- alle parole del ministro Tremonti, che pure è il più intelligente di tutti. Si lamenta giustamente e pubblicamente della persecuzione nei confronti delle piccole aziende, “oppresse da burocrazia e fisco”, dimenticando che governa l’economia italiana da molti anni ed ha fatto poco o nulla per eliminare qualche frammento della persecuzione burocratica che appesantisce l’attività delle nostre aziende e non serve a fermare l’esercito dei furbetti dell’evasione. (altro…)

“Una risata vi seppellirà”. Era una promessa gioiosa e libertaria di mezzo secolo fa, rivolta ai potenti. Nessuno poteva pensare che sarebbe stato invece il potere a sommergere di risate –più o meno scomposte- gli inermi cittadini, anche quando non c’è niente da ridere. In questo particolare momento storico della società italiana, quando se non fai abitualmente la pipì sui muri o non insulti i tuoi interlocutori con urli e parolacce rischi di essere accusato di “moralismo”, siamo inondati –volenti o nolenti- da un diluvio barzellette, meglio se sconce. (altro…)