Parole, parole, parole. La citazione, ormai vagamente sacrale che profuma d’incenso, non è certo sfuggita di bocca al primo Papa gesuita della storia della Chiesa, che ha avuto la sfrontatezza di farsi chiamare Francesco.
Che le parole abbiano un ruolo nella costruzione della realtà lo sappiamo da tempo e ce l’ha raccontato Bruce Chatwin nelle “Vie dei canti”.
Le parole sono potenti. Proprio per questo sarebbe utile farle depositare sul proprio significato per cercare di recuperare il loro rapporto originario –liquido fin che si vuole- con la realtà.
Abominio. E’ un sentimento che suscita supremo disprezzo, rifiuto, ripugnanza, non di rado collegato a figure demoniache. Susanna Camusso, nel dicembre del 2014, ha definito il jobs act “un abominio”, ma adesso, quando l’occupazione, per vari motivi, sembra in lieve crescita, potrebbe fare un mezzo sorriso e ammettere di essersi –forse- sbagliata nel suo giudizio di ispirazione biblica. Invece si contorce e mastica amaro ogni volta che i numeri suggeriscono che, bene o male, c’è una lenta e faticosa uscita dalla crisi. Read the rest of this entry »